“Con il passare dei giorni, in modo all’inizio quasi impercettibile, cominciò a notarsi che la parola bianco, come qualcosa che fosse divenuto osceno o malsonante, stave cessando di essere usata” Così scrive Saramago nel suo “Saggio sulla Lucidità” immaginando una storia nella quale la scheda bianca e il rifiuto di massa del voto politico siano un potente mezzo di protesta popolare contro il governo. La vicenda del referendum abrogativo sulla legge che regola la durata delle concessioni per la trivellazione dei fondali marini potrebbe rappresentare una speculare vicenda: l’esercizio del diritto/dovere di voto come atto di protesta contro un governo che invita a disertare il voto. Se la fanta politica di Saramago immagina la scheda bianca quale arma rivoluzionaria, la politica di Renzi individua nell’astensionismo l’arma di governo. E allora oscena o malsonante potrebbe diventare la parola “votare”?
AutoreFrancesca Longo Archives
Marzo 2017
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